Igiene della protesi dentale domestica
È importante a casa aver una buona igiene orale, specialmente quando si hanno protesi su impianti o su denti naturali, poiché vi è il rischio che batteri della bocca si depositino tra i tessuti che circondano gli impianti causando così patologie serie. Non basta affidarsi alle cure odontoiatriche e recarsi ogni sei mesi dall’igienista.
Gli strumenti da utilizzare a casa per l’igiene della protesi dentale
Nel kit per l’igiene orale casalinga, oltre lo spazzolino, non devono mai mancare: il filo interdentale, lo scovolino e l’idropulsore, specialmente quando ci si è sottoposti ad interventi chirurgici.
Per quanto riguarda lo spazzolino, è importante, se si hanno protesi o disturbi gengivali, scegliere uno spazzolino dalle setole morbide, cosi da non rischiare di provocare abrasioni mentre si spazzolano le zone più delicate.
Sarebbe buona regola cronometrarsi durante questa fase. Per essere certi di aver raggiunto tutti i punti e tutte le superfici dentali, bisognerebbe calcolare minimo 3 minuti.
Dopodiché si passa al filo interdentale. In caso di protesi fissa, bisogna munirsi di un filo interdentale specifico detto: Filo interdentale Super Floss, specifico per la pulizia degli spazi tra denti che sono uniti tra loro, proprio come un ponte ad esempio. Il Super Floss, infatti, a differenza del filo interdentale comune, passa sotto la protesi e la parte spugnosa che lo compone, avvolge l’impianto pulendo così tutti i punti anche quelli irraggiungibili. Questo passaggio è importante farlo almeno una volta al giorno non di più per evitare di non irritare troppo la gengiva.
Altro strumento utile per raggiungere i punti più difficili è lo scovolino che riesce ad insinuarsi tra gli spazi interdentali tra impianti, quando ve ne sono, senza creare traumi alle gengive.
Vi sono vari modelli e grandezze che si possono adattare ad ogni situazione poiché alcuni possono avere una spazio maggiore di altri e viceversa. Scegliere lo scovolino delle giusta dimensione è importante per evitare traumi e sanguinamenti gengivali. Non basta passarlo solo dall’esterno verso l’interno, ma anche dall’interno verso l’esterno.
Per concludere, vi è l’idropulsore, un dispositivo meccanico che serve per rimuovere i detriti di cibo e la placca più ostinati, che ancora non sono stati eliminati durante le fasi precedenti, attraverso un getto d’acqua che deve arrivare sul dente, possibilmente con un’angolazione di 45 gradi.
Bisogna ricordare di non esercitare troppa pressione. In modo molto delicato si deve muovere lo strumento dal basso verso l’alto, così da non provocare traumi alle gengive.
La temperatura dell’acqua può essere fredda o tiepida l’importante è che non venga mescolata ad altre sostanze come il collutorio per esempio, che andrebbe ad inibire l’efficacia. Quest’ultimo il collutorio va preso per sciacquare la bocca, alla fine di tutto.
Se non si abbina questa attività all’incontro trimestrale dal dentista per un igiene più approfondita della protesi come spiegato nel precedente articolo (Mantenimento della protesi su impianti), c’è il rischio certo di perdere l’impianto dopo qualche anno, aggravando così la situazione. La placca batterica accumulatasi infatti, provocherebbe una perimplantite, un’infiammazione batterica proprio sulle zone vicine all’impianto.
Per concludere, un ultimo consiglio: spazzolino e scovolino vanno cambiati di frequente, non appena si notano i segni di usura come setole aperte verso l’esterno, o l’anima di metallo che è all’interno, perda la sua rigidità.
Per chi volesse saperne di più su impianti, protesi e i loro mantenimento:
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