I disturbi respiratori del sonno sono rappresentati essenzialmente dal russamento e dalla sindrome delle apnee ostruttive notturne.
Pur essendo un problema medico e sociale diffuso nella popolazione, molto spesso queste problematiche vengono sottovalutate o addirittura non riconosciute.
Il russamento è un rumore dovuto alla vibrazione dei tessuti molli dell’orofaringe durante il passaggio dell’aria nelle vie respiratorie.
Interessa circa il 25% della popolazione, ma la percentuale aumenta nelle persone obese.
Di solito il russamento semplice non ha conseguenze sulla salute ma può causare problemi di relazione con il partner oppure sociali.
A volte però il russamento è il segno di un disturbo vero proprio: la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) che è caratterizzata da interruzioni del respiro di almeno 10 secondi (apnea) durante il sonno.
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è caratterizzata pertanto da un sonno frammentato e non ristoratore con conseguenze sia a breve che a lungo termine.
Effetti, diagnosi e cura delle apnee notturne
Sono affetti da OSAS circa il 4% delle persone in età lavorativa.
Le ripercussioni dell’OSAS nella quotidianità sono numerose: stanchezza, sonnolenza diurna, cefalea al risveglio, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione nello studio e sul lavoro.
L’OSAS non curata è un fattore di rischio per ipertensione, malattie cardiovascolari (scompenso cardiaco) e cerebrovascolari (ictus), diabete.
L’eccessiva sonnolenza diurna, conseguente ad un sonno non riposante, aumenta significativamente il rischio di infortuni sul lavoro ed incidenti stradali per colpi di sonno alla guida.
La diagnosi di OSAS viene fatta da un medico che si occupa di patologie del sonno e richiede un esame strumentale (polisonnografia) che permette di analizzare il sonno determinando il numero di apnee/ipopnee per ora di sonno (indice AHI).
In base all’AHI l’apnea notturna può essere suddivisa in forma lieve (AHI compreso tra 5 e 15), moderata (AHI compreso tra 15 e 30) oppure grave (AHI maggiore di 30).
L’OSAS è una patologia curabile ed ogni persona che ne è affetta potrà beneficiare della terapia più adatta in base alla gravità.
Il trattamento conservativo prevede il calo ponderale oppure il controllo delle abitudini voluttuarie (fumo ed alcool). Esiste poi la terapia posizionale che impedisce il mantenimento della posizione supina attraverso l’impiego di vari dispositivi.
La terapia di elezione è però la terapia meccanica mediante l’impiego di ventilatori (CPAP) oppure con apparecchi odontoiatrici che, avanzando la mandibola, garantiscono la pervietà delle vie aeree durante il sonno.
La terapia chirurgica dell’OSAS prevede sia la chirurgia dei tessuti molli sia la chirurgia ortognatica.
Articolo della Dott.ssa Letizia Lonia